Corso On-Line Scuola Holden, Il Romanzo della Famiglia,
a cura di Iaia Caputo

 

corso online di scrittura

 

“Il “romanzo della famiglia” offre infiniti palcoscenici per raccontare sentimenti e passioni, inquietudini e tradimenti, crimini e ribellioni. L’obiettivo sarà costruire una storia immaginando innanzitutto la/il protagonista, inventando caratteristiche che lo/a rendano credibile e interessante. E poi bisognerà definire il contesto e il genere: passato o presente? Commedia o tragedia?” 

  

  • Date: 14, 21, 28 marzo, 4, 11, 18 aprile, 2, 9 maggio 2024

  • Orario: dalle 19.00 alle 21.00

  • Informazioni e iscrizioni: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

  • Costo: 350 €

 

Nessun matrimonio è più duraturo di quello tra il Romanzo e la Famiglia. Nati insieme nel XVIII secolo, dati per morti più e più volte, hanno la straordinaria capacità di resistere e trasformarsi, di adattarsi ai tempi e di raccontarli. Entrambi granitici e permeabili, porosi, duttili, flessibili, survivors. L’incipit di Anna Karenina ci ricorda che quel che interessa la letteratura è il conflitto, e non esiste luogo più adatto della famiglia per metterlo in scena.

Subito dopo bisogna costruire una trama: se il fascino narrativo del/la protagonista regge, anche la struttura in cui vive deve essere salda. Da questo momento in poi si comincerà a scrivere e a riscrivere la storia, monitorando la tensione, il movimento, la credibilità. Non dimenticando mai che le uniche famiglie degne di interesse sono “infelici”, inquiete, irrisolte, problematiche. E la felicità, semmai esiste, è solo un esito.

Scrittori e scrittrici non sono solo afflitti da un eccesso di immaginazione, sono anche ladri incalliti. Bisogna carpire i segreti della grande letteratura, rubare espedienti e tocchi magici. Qui ci sono dieci ottimi consigli per organizzare una rapina:

Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer
Gustave Flaubert, Madame Bovary
George Sand, Middlemarch
Virginia Woolf, Gita al faro
Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo
Jonathan Franzen, Le correzioni
Jeffrey Eugenides, Middlesex
Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra
Tara Westover, L’educazione
Sally Rooney, Parlarne tra amici

 

La docente


Bio

Bio

Iaia Caputo insegna Scrittura Creativa e Scrittura Autobiografica a Milano, alla scuola Holden di Torino e tiene corsi annuali e workshop in diverse città. Scrittrice ed editor, è autrice dei saggi Mai devi dire, Di cosa parlano le donne quando parlano d'amore, Il silenzio degli uomini (questi ultimi pubblicati da Feltrinelli), e dei romanzi Dimmi ancora una parola (Guanda), Era mia madre (Feltrinelli, 2016), Il gusto di una vita (Enrico Damiani Editore, 2020), La versione di Eva (Mondadori 2022). I suoi libri sono stati tradotti in Spagna, Portogallo, Croazia.

     



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Quando muore, Eva Perón è ancora una ragazza, una ragazza che ha conquistato la devozione innamorata del suo popolo e ha lasciato tracce sensibili nell'immaginazione di tutto il mondo. Dal 1952 non ha smesso di tornare sulla scena come un fantasma, come un'apparizione, come un'allegoria. È rivissuta al cinema, nelle biografie storiche, nel musical, e continua a essere un personaggio del Novecento che sconfina oltre il limite del millennio e si presenta, in una luce cangiante e quasi feroce, a cantare la sua canzone. Iaia Caputo si sottrae alla "canzone", entra in Evita e al contempo la spia con gli occhi di testimoni diversi, la segue dall'adolescenza stracciata alla giovinezza di un riscatto che arriva morso dopo morso: giunta all'apice del potere, incarnando l'anima stessa del peronismo, esce presto di scena dentro la luce accecante di una santità malata. La "versione di Eva" è in realtà una versione che moltiplica le voci e disegna un destino ancora incompiuto, quasi che la determinazione di una donna inventrice di se stessa e cresciuta troppo in fretta fosse andata di pari passo con le maschere attraverso le quali il mondo ha creduto di conoscerla. Iaia Caputo racconta la bambina "bastarda", la giovane alla ricerca del successo nella Buenos Aires spietata e sfolgorante degli anni Trenta e la Signora dell'Argentina, la febbre dei gesti e il candore dell'ispirazione, la retorica inclusiva e il teatro dietro le quinte, la volgarità e l'eleganza, l'intelligenza politica e la dismisura delle sue passioni, racconta la spirale delle voci che l'hanno accompagnata, e ci sorprende con una nuova grana di voce, capace di riscrivere e reinventare non tanto quel personaggio ma l'ossessione che è diventato nella sua immaginazione.

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